REVIEW STRYD | Misuratore di potenza per il running

Ho avuto modo negli ultimi mesi di provare STRYD su strada sia negli allenamenti che in gara e cercherò in questa recensione di analizzare quella che è stata la mia esperienza sia con il sensore, con i software e con gli allenamenti svolti con la potenza.

Utilizzando ormai da anni il misuratore di potenza in bici parte della conoscenza di base già la avevo e quindi traslarla al mondo della corsa è stato abbastanza facile, anche se ho dovuto prendere un po’ mano alle nuove soglie.

Quello che io ho provato è la seconda versione che la casa produttrice ha sviluppato e mentre il primo modello era una fascia toracica (simile a quella che garmin ha svilupapto) quello che ho provato io è un semplice footpod. Questa versione rispetto a quella precedente ha il grande vantaggio di poter essere usata anche da chi fa triathlon e soprattutto è molto versatile.

Potenza nella corsa è una sciocchezza?
Inizialmente ero molto dubbioso in quanto nella corsa sono veramente molte le componenti di forza che incidono sul gesto ed un pod di certo non può misurarle tutte (e.g. il vento, il tipo di terreno), e quando i parametri non vengono misurati di solito è un software che li ipotizza. Con il tempo però mi sono dovuto ricredere e, anche se non perfetto, è un ottimo strumento sia per gli allenamenti che per le gare.

Poterlo utilizzare efficacemente ha richiesto un periodo iniziale di rodaggio lungo, almeno per me, non essendo un runner puro, ma già dopo un mese mi ha aiutato a gestire bene le gare e questo “supporto” è stato evidente in una gara molto ondulata dove cercando di mantenere la potenza costante nel terzo e quarto quartile ho recuperato lo svantaggio creato con gli altri runner ed anzi sono riuscito a superare alcuni runner che prima non vedevo.

Oltre questo però c’è da dire che avere il dato di potenza non è utile come quello registrato in bici, ma E’ questo dato che ci può permettere di gestire il passo su tutto quello che è gare di endurance (specialmente su terreni ondulati). Per me inoltre è stato molto utile che STRYD e GARMIN potessero dialogare e registrare i dati sul file FIT potendoli poi analizzare in un secondo momento o con Golden Cheetah o con WKO4+.

Sembrerebbe scontato ma non lo è infatti molti di questi devices usciti ultimamente (e.g. BSX Insight) si interfacciano bene solo con le applicazioni proprietarie costringendo il runner a correre con lo smartphone a seguito.

Nel tempo poi oltre alla Garmin anche altri produttori come Polar o SUUNTO si sono aperti a questa tecnologia e quindi integrare il pod STRYD nei nostri allenamenti è diventato facilemente accessibile a tutti. (Leggevo che solo i Fenix 5 e 5s hanno avuto dei problemi di connessione)

STRYD misura veramente la Potenza in Watts? Sinceramente non ne ho idea, ma la società afferma di si! Per la maggior parte di noi non è questa la domanda importante mentre lo è se sia in grado di relazionare i dati che estrapola a quello che è il reale dispendio energetico dovuto alla corsa e quello sembra farlo in modo eccellente.

STRYD confezione e caricabatteriaSTRYD confezione e caricabatteria

Compatibilità Orologi

Prima di acquistarlo sei sicuro che il tuo orologio lo supporti? A questo link puoi vedere se c’è piena compatibilità.

In linea di massima con tutti i nuovi Garmin viene accoppiato come footpod mentre con i Suunto (AMBIT e SPARTAN) viene accoppiato come POWERPOD utilizzandolo in modalità RUN.

Se invece il vostro sportwatch non è nella lista non disperate in quanto potrete sempre collegarlo allo smartphone ovviamente.
STRYD dimensione e posizione
Installazione
OK facile… come un comunissimo pod basta mettere la clip in modo tale che prenda due o tre lacci e poi applicare il pod. Arrivando dalla bici dove l’installazione era a volte complicata (chiavi dinamometriche, staffe, orientamento del pod) qui la precisione non sembra essere importante e provando il sensore su diverse scarpe (sempre A3) non ho notato alcuna differenza sia in termini di dati che di comparabilità.

In futuro vorrei provare a passarlo dal piede destro al sinistro sicuro di leggere piccole differenze, volente o nolente leggere dismetrie biomeccaniche le abbiamo tutti e queste possono portare a piccole variazioni nel calcolo della potenza, ma niente di così insuperabile.

Il pod comunque una volta messo rimane stabile devo dire e anche correndo sembra non muoversi, anzi le volte che devo toglierlo per ricaricarlo è quasi difficile.

Prepararsi a correre
Per il primo utilizzo è IMPORTANTISSIMO aver inserito i dati corretti di peso ed altezza nell’APP STRYD e sincronizzati con il pod perché il dato che viene elaborato è W/kg e quindi un peso errato può portare a dati errati.

Seconda cosa da fare è scaricare STRYD da CIQ del Garmin Express. L’app di Stryd IQ mostra la potenza e alcune altre metriche scelte dal team STRYD: questo è il modo più rapido per iniziare. Tuttavia, raccomanderei invece di usare il campo dati “STRYD Power” in una delle pagine di Garmin.

garmin connect CIQ
Da notare che si può anche configurare cosa mostrare durante la corsa se la “Real Time Power” o la media su intervalli più lunghi. Io generalmente uso la media a 10 secondi.
GARMIN connect impostazioni media potenza
PAIRING: Con il campo CIQ attivo, non è necessario abbinare il dispositivo. Tuttavia il mio suggerimento è di accoppiarlo come FOOTPOD in modo tale da essere la fonte dei dati di passo e velocità… fidatevi è veramente preciso.

Inoltre il campo dati “Stryd Power” registra i dati in RAW non mediati nel file FIT.

Running Power Zones
Per quanto riguarda le zone di allenamento, la curva power/duration ed i vari adattamenti ne parlerò in futuro ed anche delle nuove metriche anche per dare una maggiore fruibilità del misuratore, ma per i miei allenamenti e per iniziare ho usato le zone definite dal J. Vance.
Zone di potenza nella corsa
In modo semplicistico, la Z2 è quella che usavo per gli allenamenti di endurance intorno ai 75/100 minuti mentre le ripetute in Z5 mi erano utili per tutti quegli intervalli fino a 5 minuti. In realtà conoscere le mie zone mi è stato molto utile perché sono stato in grado di regolare il passo in funzione della pendenza sui tratti collinari. Se ci pensate bene correre a 4’/km su una salita al 3% o al 5% ha una richiesta metabolica molto differente e STRYD mi ha permesso di svincolarmi dal concetto di passo.

Fare lo stesso con il cardio è praticamente impossibile e soprattutto sulle ripetute brevi in quanto il ritardo della risposta cardiaca e la sua variabilità giornaliera ne limita molto l’utilizzo… mentre STRYD ha un lag di circa 3 secondi ed una variabilità quasi nulla.

rFTP (running FTP)

Determinazione delle Zone di allenamento
Sicuramente se ormai vi allenate da tempo saprete che per imposatre ogni allenamento è necessario fare dei test iniziali, stimare il punto di riferimento e calcolare le velocità di allenamento, il riferimento può essere il passo, la soglia cardiaca o nel caso di STRYD la Potenza critica (o RFTP)

Calcolo del passo – Online si trovano molti siti che ci permettono di calcolare i tempi previsti su distanze diverse, io utilizzo solitamente le tabelle di Daniels

Zone di frequenza cardiaca –Test all-out sui 30 minuti per stimare la frequenza cardiaca a soglia e la conseguente soglia del lattato.

Zone di Potenza- Per chi proviene dal ciclismo i concetti di FTP e CP saranno chiari. Per la potenza nella corsa il concetto è lo stesso ed anzi la stima tramite test più brevi è anche più corretta in quanto il decadimento della curva potenza/tempo è molto più lineare.

In ogni caso questo è il test che STRYD consiglia:
Test Critical running power rFTP
“5-800m-5-1200m-30-2400m-10” ovvero
1) 5 minuti di riscaldamento,
2) 800m facili,
3) 5 minuti di riscaldamento,
4) 1200m @ massimali,
5) 30 minuti jog,
6) 2400m @ massimali ,
7) 10 minuti di defaticamento.

Alla fine dell’allenamento basta immettere i dati nella dashboard STRYD ed ottenere le zone di riferimento.
Test Critical running power rFTP
Devo dire che il test lo ho fatto solo la prima volta perché man mano che raccoglievo dati ho utilizzato prima Golden Cheetah e poi WKO4+ per stimare la mia rFTP per poi applicare le percentuali di Vance per settare le zone di riferimento.

Per il post-analisi inizialmente io usavo soprattutto la dashbord STRYD in quanto mi dava indicazioni utili sui miei punti di forza ed i miei punti deboli da allenare andando molto veloce su quello che potevano essere le metriche tipo LSS o la Form Power adesso man mano avendo preso molta più dimestichezza analizzo anche altre metriche sviluppate su WKO4+ che mi aiutano a capire quali siano i trend di allenamento e quali possano essere i fattori limitanti che incidono sulla mia biomeccanica di corsa.
Running Review

weakness corsa e spunti di miglioramento

Strategia di Gara e STRYD
Generalmente in una gara in piano e in condizioni ideali la strategia migliore è mirare alla tua potenza critica per la durata ipotizzata.

Tuttavia, se stiamo gareggiando con altre persone o se ci sono tratti collinari, la realtà è che in alcuni tratti sarà necessario superare la nostra potenza di soglia e sapere di quanto ci permetterà di stimare quando ci costerà in termini metabolici per il prosieguo della gara, molto utile soprattutto nella gestione tattica della gara ed in una sua lettura in ottica critica.

In parole povere se parto a al 105% della soglia so che fra 5 minuti circa esploderò…

PRECISIONE
Con l’arrivo della fascia Garmin finalmente il mondo dei misuratori di potenza si sta popolando e con esso anche la comparabilità dei dati, essere i primi significa anche non avere dati con cui confrontarsi… bello vero? Però c’è da dire che STRYD ha, nel tempo, provato a fare le cose per bene ed ha “ovviamente” cercato di fare dei test più rigorosi possibili per dimostrare l’accuratezza del loro prodotto.

Per quanto mi riguarda durante tutto il periodo di utilizzo ho sempre riscontrato una notevole correlazione fra la mia RPE ed il valore di potenza rilevato e cosa importantissima che il dato fosse costante nel tempo.

Lo consiglierei?
Io sinceramente si, però lo consiglierei ad un utente con la voglia di studiare in quanto la curva di apprendimento non è così veloce e le metriche evolute hanno bisogno di essere analizzate nel tempo per dare un reale contributo all’allenamento.

Vuoi raggiungere un obiettivo agonistico che sia la medaglia da FINISHER, tentare di raggiungere il PODIO o fare semplicemente una valutazione del tuo stato attuale richiedendo indicazioni per il futuro? Chiedimi maggiori info cliccando qui

Allenamenti triathlon, corsa, ciclismo, bici Mtb Veloelite

Test del lattato @ Veloelite

BSX_insight

BSX_insight

Che cos’è il lattato? E’ un catabolita prodotto dalla contrazione muscolare. La produzione di lattato è funzione dell’intensità del lavoro muscolare quindi entro determinate intensità di esercizio, l’acido lattico prodotto viene rimesso in circolo e viene riutilizzato dai muscoli quando il ritmo di esercizio diventa troppo intenso, il lattato prodotto non riesce più ad essere metabolizzato e si accumula nel sangue costringendo l’atleta ad interrompere lo sforzo o a ridurne l’intensità fintanto che il metabolita tossico non viene rimosso. Tale intensità di esercizio viene definita come soglia anaerobica. Continua a leggere